In questa guida spieghiamo come fissare i tasselli.
Sistema comune di fissaggio
Indice
Per praticare in una parete un foro in cui inserire un tassello a espansione, si può usare punzone e martello oppure il trapano elettrico, semplificando cosi notevolmente il lavoro. Nel caso che si debba adoperare il punzone, bisogna tenerlo perpendicolare alla superficie da forare e batterne la testa con ripetuti colpi di martello.
Lavorare lentamente, perché il foro deve avere un diametro uguale per tutta la sua profondità.
Materiale: tassello, vile.
Utensili: matita, riga, trapano elettrico o punzone e martello, caccia vite.
Segnare con matita e riga il punto esatto in cui praticare il foro.
Prendere anche la misura del diametro esterno del tassello.
Con un trapano elettrico, o con punzone e martello, praticare nella parete un foro delle stesse dimensioni del tassello.
Fare attenzione che il foro abbia lo stesso diametro per tutta la profondità. Introdurre poi completamente il tassello e montare la vite.
Doppio Tassello
Se si pratica un foro troppo grande rispetto al diametro del tassello, quest’ultimo non è abbastanza saldo per garantire un attacco rigido.
In questo caso, bisogna ricorrere a un tassello e a una vite di diametro superiore, corrispondente a quello del foro. Se, però, si impiegano tasselli di nailon, è sufficiente montare un secondo tassello sopra il primo, compensando, in tal modo. Il divario. Questa soluzione risulta indubbiamente la più semplice, in quanto permette di conservare inalterato il diametro della vite.
Fissaggio su tramezzi forati
Per realizzare attacchi su pareti sottili o materiali cavi. Il cui spessore è troppo piccolo per reggere viti e tasselli normali, si ricorre a tasselli speciali, una parte dei quali non va a espandersi all’Interno del foro, ma va a fissarsi alla parete interna dello spessore, per esempio, di un mattone forato, secondo il metodo di serraggio che si ottiene coi bulloni. In questo caso, è possibile scegliere, tra i diversi elementi di fissaggio reperibili in commercio (tirante metallico, tassello dì bloccaggio, manicotto flessibile), quello ritenuto più adatto al tipo di attacco che si intende realizzare.
Tirante metallico. Si tratta di un tassello metallico il cui gambo presenta parecchie fenditure per tutta la sua lunghezza. Stringendo la vite, il metallo si deforma e si blocca dietro la parete. Questo sistema ha il vantaggio di fornire un attacco permanente; la vite può, infatti, essere tolta e rimessa a piacere, senza pericolo che il tassello si muova.
Tassello di bloccaggio. È un piccolo tassello di plastica dotato di linguette flessibili che si aprono dietro la parete. Si applica con una vite per legno: stringendo la vite, le linguette si aprono e premono contro li retro della parete. Se si impiega questo tipo di fissaggio, tenere presente che. In caso di estrazione della vite, il tassello cade dietro il tramezzo e non è più possibile recuperarlo.
Manicotto flessibile. È un tubicino di gomma, a una delle cui estremità è inserito un dado. Quando si stringe la vite, il dado si sposta e comprime la gomma, che forma un cuscinetto all’interno del tramezzo, capace di bloccare la vite nel foro.
Questo tipo di attacco ha il vantaggio di essere isolante e di smorzare le conseguenze degli urti e delle vibrazioni.
Ancorina a scatto. È una vite speciale il cui dado è munito di due alette a scatto che si aprono automaticamente quando non sono più trattenute dalle pareti del foro.
Questo tipo di attacco è molto efficace ed è in grado di reggere con notevole sicurezza oggetti di dimensioni e di peso considerevoli, come, per esemplo, lampadari, stenditoi per biancheria.
Fissaggio con elementi metallici a espansione
Per fissare oggetti pesanti o voluminosi su un materiale duro e compatto, di solito su muri di pietra, di cemento o di calcestruzzo, si impiegano elementi metallici che si bloccano a espansione all’interno del foro. Si ottiene cosi, con un mezzo meccanico, un attacco altrettanto rigido di quello che si ha con la malta. Impiegando questo sistema di fissaggio, è possibile scegliere l’elemento più adatto tra quelli in commercio (bullone a espansione, boccola di ottone, prigioniero dì fissaggio).
Bullone a espansione. Si tratta di un elemento interamente metallico, che può avere una testa dalla forma più svariata (esagonale, a gancio, a occhiello, ecc.). Per effetto della rotazione della vite, il dado conico situato all’estremità inferiore risale verso la testa e apre in due il corpo del manicotto, che va a incastrarsi contro le pareti del foro. Con questo tipo di bullone si producono tensioni notevoli ed è, quindi, meglio non usarlo su materiali friabili, perché i bordi dei foro, sottoposti a forte pressione, si creperebbero.
Boccola di ottone. È un tassello che si impiega con viti per metallo dì opportune dimensioni. Il bloccaggio dell’elemento avviene con la penetrazione della vite, che, avanzando, preme su una punta conica, che, spinta, fa dilatare la superficie esterna della boccola. Il vantaggio di questo sistema consiste nel fatto che, quando la boccola è bloccata all’Interno del foro, si può togliere e rimettere la vite senza pregiudicare l’attacco.
Prigioniero di fissaggio. È un gambo di acciaio cilindrico la cui estremità filettata reca un dado. Questo elemento, cavo per tutta la sua lunghezza, porta al suo interno uno spinotto di acciaio, il cui spostamento garantisce il bloccaggio del prigioniero dentro il foro. A tale scopo, basta picchiare col martello sullo spinotto; questo affonda e apre l’estremità inferiore del prigioniero, che sì blocca contro le pareti del foro. Avvitare poi il dado, che è indipendente dal sistema di bloccaggio.