Per agganciare a una parete un armadietto pensile destinato a contenere stoviglie, libri o, comunque, a sostenere un certo carico, è necessario stabilire quale tipo di attacco sia sufficientemente robusto da garantire assolutamente la sicurezza dell’aggancio.
Sollecitazioni a taglio e a trazione sugli attacchi
Indice
Se l’armadietto è completamente appeso al muro, cioè senza nessun appoggio sottostante, gli attacchi devono sopportarne da soli tutto il peso. In tal caso, solitamente si dice che gli attacchi sono sollecitati a taglio e, nella scelta del tipo da impiegare, bisogna tener conto del loro diametro piuttosto che della loro lunghezza.
Se l’armadietto, al contrario, posa parzialmente su punti d’appoggio situati sulla sua parte inferiore e vicini al muro, il peso degli oggetti sistemati sui ripiani tende a staccarlo dal muro. Gli attacchi non sopportano più tutto il peso del mobile, anzi tendono a essere tirati verso l’esterno. In tal caso, solitamente si dice che gli attacchi sono sollecitati a trazione e, quindi, bisogna tener conto più del sistema di aggancio che del diametro degli attacchi stessi.
Pertanto, sia in base allo stato del muro sta in base al tipo di aggancio impiegato, si può essere condotti a scegliere sistemi di attacco completamente diversi.
Cambiare il sistema d’attacco
Quando l’attacco di un armadietto del bagno, di un pensile della cucina o di una mensola della scaffalatura della libreria, a causa del peso che deve sopportare, si allenta o dà segni di cedimento, è meglio non tentare una riparazione provvisoria, ma risolvere il problema in modo radicale. La soluzione migliore consiste nel cambiare tutto il sistema di attacco, perché, se il vecchio sta per cedere, è probabile che ciò dipenda dalle sue dimensioni troppo ridotte. In tal caso, la prima cosa da fare è vuotare
l’armadietto del suo contenuto e staccarlo dal muro. Poi, bisogna esaminare il muro nei punti di attacco, che sono generalmente due, e togliere le vecchie viti e i tasselli, probabilmente in cattivo stato.
Infine, in quegli stessi punti dove erano inseriti i vecchi tasselli, bisogna praticare un foro di diametro nettamente superiore al precedente e, se si incontra un materiale compatto, è meglio ricorrere a bulloni o a boccole metalliche a espansione, che garantiscano un attacco rispondente in modo adeguato al peso del mobile.
Il montaggio di una boccola metallica a espansione
Il montaggio di un attacco a boccola metallica a espansione non richiede alcuna competenza particolare; si deve solo avere l’avvertenza di eseguire un foro perfettamente cilindrico, il cui diametro corrisponda esattamente a quello dell’attacco.
Quando si fora il muro, per inserire un tassello, può accadere di trovarsi in presenza di un tramezzo forato, sottile o costituito da materiale leggero (lastre di gesso, mattoni forati, ecc.). In questo caso, bisogna ricorrere a un particolare sistema di fissaggio. Si posso no impiegare, per esempio, gli attacchi per tramezzi forati (tiranti metallici, tasselli di bloccaggio, manicotti flessibili), che, su questo tipo di materiale, permettono di ottenere un fissaggio sufficientemente rigido con garanzia di notevole sicurezza.
Pulito bene il foro dalla polvere, introdurre una boccola, Il cui diametro corrisponda a quello del foro, e la relativa vite.
Stringere a fondo la vite con un cacciavite. Il suo avanzamento dilata la boccola e la incastra nelle pareti del foro.
È possibile, a questo punto, allentare e sfilare la vite dal foro, senza pericolo che la boccola si muova.
Mettere l’armadietto pensile in posizione, risistemare le viti e poi stringerle definitivamente col cacciavite.
Un attacco più resistente
Infine, se si ha l’impressione che l’aggancio del mobiletto pensile al muro mediante due soli attacchi rappresenti un fissaggio troppo debole per il peso da sostenere, si può modificare il sistema di aggancio. Ciò si effettua aumentando il numero degli attacchi, dato che sei o otto piccole viti, per esempio, sono in grado di sostenere lo stesso peso di due grosse viti.
Se si ritiene che l’aggancio al muro del mobiletto pensile non sia abbastanza resistente in proporzione al peso che deve normalmente sostenere, è consigliabile cambiare il sistema di aggancio, aumentando il numero degli attacchi. Un buon risultato si ottiene fissando, sia al mobiletto sia al muro, due pezzi di una stessa assicella di legno opportunamente tagliati nel senso della lunghezza, in modo che, appendendo il mobiletto pensile, i due pezzi si incastrino esattamente l’uno sull’altro, determinando cosi una base di appoggio fissata al muro che garantisce la stabilità del pensile.
Procurarsi un’assicella di legno di sezione rettangolare (circa cm 2×6). Tagliarla di misura uguale alla lunghezza del mobile.
Segarla in due, per tutta la sua lunghezza, secondo un angolo di 45 gradi. Su ciascuna metà, praticare sei fori per le viti.
Fissare il pezzo A al mobiletto, a filo del bordo superiore, con viti per legno o speciali se il pensile è di truciolato.
Fissare il pezzo B al muro, usando, per ogni vite, un tassello normale o un sistema di aggancio adatto al tipo di parete.
Inchiodare sul mobiletto, a filo del bordo inferiore, un’assicella C dello spessore delle altre due.
Appendere il pensile.