L‘aggancio di un oggetto al muro si realizza quasi sempre mediante vite e tassello. Come per i soffitti, la scelta del tassello di pende prima di tutto dalla qualità e dallo stato del muro.
Per esaminare, se non lo si conosce già, il materiale con cui è costruita la parete e giudicare se è compatto, friabile o forato, bisogna praticare dapprima un foro esplorativo di piccole dimensioni.
Si può, allora, procurarsi il tassello adatto per quel tipo di parete e calcolare in modo esalto la profondità della penetrazione nel muro, dal momento che nessuna vite sarebbe in grado di reggere con un tassello di dimensioni non appropriate.
Oltre allo stato della parete, fare particolare attenzione al suo rivestimento. Se essa è ricoperta soltanto in superficie da un materiale isolante, per esempio da piastrelle di ceramica, tenere conto dello spessore di tale rivestimento per calcolare la profondità del foro da effettuare.
Il tassello, infatti, deve penetrare oltre lo spessore del rivestimento e la lunghezza della vite impiegata deve comprendere anche tale spessore, poiché il tassello, allargandosi, potrebbe staccare o danneggiare il rivestimento di superficie.
Se si tratta di un muro ricoperto da uno spesso strato di materiale isolante o da una listellatura friabile, si consiglia di ricorrere a viti e tasselli superlunghi, che offrono la possibilità di realizzare un attacco rigido passando attraverso l’isolante senza deteriorarlo.
Quando, invece, il muro è interamente costituito da un materia le isolante o leggero, bisogna impiegare tasselli speciali, studiati per questo tipo di materiale: per esempio, quelli ad ancorina per calcestruzzo cellulare o quelli a grande espansione destinati a materiali friabili: l’avanzamento del la vite provoca un allargamento del tassello di proporzioni doppie rispetto a quelle di un tassello normale; ne consegue un riassestamento del materiale, che può cosi sopportare gli sforzi di trazione che si esercitano sull’attacco.