L’episcopio non è altro che un proiettore col quale un disegno può essere portato su uno schermo.
La figura 272 illustra un modello semplice di quest’apparecchio. La lampada L incorporata nella cassetta illumina il disegno B che attraverso l’obiettivo viene proiettato, fortemente ingrandito, sullo schermo P. Lo specchio S elimina l’inconveniente dell’illuminazione solo dall’alto. Anche in questo caso, la sinistra e la destra sono invertite. Se come schermo usiamo però una carta translucida che possiamo osservare dall’altra parte (v. la freccia del disegno), l’inconveniente è superato.
La proiezione per trasparenza, sulla quale ci basiamo anche nel caso della camera oscura, dà immagini molto piú luminose della proiezione per riflessione ma presenta l’ovvio svantaggio che il proiettore deve trovarsi dietro lo schermo; questa disposizione esige perciò locali di dimensioni piú grandi. Gli episcopi che si trovano in commercio sono perciò costruiti generalmente secondo lo schema illustrato nella fig. 273, dove il disegno B viene sistemato nel fondo. Questa proiezione mantiene la posizione dell’immagine (destra/de-stra e sinistra/sinistra) ed ha anche il vantaggio di poter appoggiare l’apparecchio direttamente su libri, riviste ecc. e di non dover ritagliare i disegni da proiettare.
L’episcopio richiede un’illuminazione molto forte ed obiettivi molto luminosi, perché soltanto quella parte della luce che viene riflessa dalla carta arriva all’obiettivo e deve, per di piú, essere distribuita su un campo molto vasto. D’altra parte, una lampadina forte riscalda molto l’ambiente, col rischio di bruciare il disegno se la camera non è sufficientemente raffreddata (nelle figure 272 e 273 sono indicate le aperture per l’aerazione). Visto che non intendiamo acquistare obiettivi e lampade speciali, luminosità e grandezza della nostra immagine saranno necessariamente limitate. L’apparecchio descritto dà immagini sufficientemente luminose su schermo trasparente fino a m 1,20 di larghezza, usando due normali lampadine da 150 W. L’obiettivo (3) è doppio, con due menischi del diametro di 54 mm e di lunghezza focale 400 mm, a distanza di 70 mm. Il diaframma può variare da 25 a 35 mm, a seconda delle esigenze per quanto riguarda la nitidezza ai bordi.
La figura 274 mostra la sezione laterale, la figura 275 la vista dall’alto dell’apparecchio. Il fondo (1) è di legno dolce 15 mm, con un’apertura per l’aerazione. Le pareti sono di legno compensato 5 mm; quella anteriore ha un’apertura per il tubo guida, quella posteriore un’apertura quadrata 14 x 14 cm. Incolliamo ed inchiodiamo le pareti sul fondo e rinforziamo le giunture con listelli (2) anch’essi inchiodati ed incollati. Le lampadine (5) sono allogate in portalampade (4) di porcellana, avvitati sulla parete anteriore. Il cavo con spina è collegato, attraverso un foro nella parete, con i poli dei due portalampade, in parallelo (chi non è pratico, si fa fare i collegamenti da un elettricista). Il fondo viene tinto internamente in nero.
Il coperchio (6) è anch’esso di legno compensato 5 mm, ha un’apertura di aerazione analoga a quella del fondo ed è collegato con la parete posteriore mediante due cerniere (14). La chiusura avviene con un listello di ottone elastico (15) avvitato sul coperchio, ripiegato e forato; nel foro entra, a coperchio chiuso, la punta di un chiodino della parete anteriore.
La figura 277 mostra il particolare del porta-immagini per cartoline illustrate. I due pezzi esterni a e c sono di legno compensato 3 mm, quello interno b di cartoncino 1 mm. Le rientranze del pezzo e facilitano l’estrazione delle cartoline inserite. Il porta-immagini viene spostato nelle guide (10) e (11) di legno, avvitate sulla parete, con l’aiuto delle manigliette di lamiera visibili nella figura. Il movimento deve essere facile.. Tutte le parti in legno
vengono tinte in nero. Esattamente nella stessa maniera si possono costruire anche porta-immagini per altri formati.
Gli specchi (8) e (9) servono per aumentare la quantità di luce che arriva sull’immagine. Ognuno è fissato su un supporto mediante angolini di lamiera (fig. 276). L’satta posizione dei supporti viene determinata con qualche esperimento, inserendo nel porta-immagine un cartoncino bianco e controllando (a coperchio alzato) in quale posizione gli specchi distribuiscono la luce nel modo piú uniforme su di esso.
Fissiamo ancora i paraluce di lamiera (12), (13) e (17) (fig. 278), ed incolliamo sul fondo i due listelli (16) (15 x40 mm), per impedire l’uscita di luce verso i lati. Infine, proteggiamo il legno della cassetta con pezzi di amianto (18) in corrispondenza delle lampadine e all’interno del coperchio attorno all’apertura di aerazione.
Come schermo usiamo un foglio di carta translucida 1,2 x 1,2 m, incollato, su due lati, attorno a due bastoni di legno di almeno 20 mm di diametro, di cui uno provvisto di corda per appendere lo schermo (fig. 279). Se non abbiamo un locale abbastanza lungo perché pubblico, schermo e proiettore possano trovarvi posto, lo schermo può anche essere collocato nel vano di una porta. Possiamo però anche fissare davanti all’obiettivo uno specchio invertitore ed usare il proiettore con uno schermo non trasparente (lo specchio deve essere sottile, perché anche la superficie anteriore di esso riflette la luce, disturbando così la nitidezza). Questo specchio II può essere fissato su un apposito supporto di legno di cui una parete laterale è provvista di apertura per la regolazione dell’obiettivo, ed il fondo di un’altra apertura per il passaggio dell’obiettivo stesso (figura 281). Il supporto si fissa con due viti a galletto sulla parete anteriore del proiettore (fig. 280). In questo caso, lo schermo è costituito da cartoncino da disegno o da tessuto verniciato di bianco.
Se l’atmosfera è umida, le lenti talvolta si appannano, ma dopo pochi secondi il fenomeno scompare. Il grande calore generato nell’interno della camera potrebbe danneggiare le immagini, che pertanto devono essere esposte soltanto per mezzo minuto al massimo. Non possono essere proiettate fotografie lucide, le quali danno dei riflessi inaspettati che potrebbero essere evitati soltanto con un’altra disposizione delle lampadine (le lampadine dovrebbero essere disposte lateralmente, con forte perdita di luminosità). Per proiettare illustrazioni di libri o riviste, togliamo il porta immagini, chiudiamo il telaio lateralmente con due listelli e premiamo l’illustrazione contro l’apertura.
Naturalmente tutto l’apparecchio può essere costruito anche in modo che l’apertura per l’immagine si trovi in basso ed orizzontale; ossia, usando la parete posteriore come fondo. In questo caso, le aperture di aerazione devono trovarsi in basso nelle pareti laterali, per l’entrata, e di fianco ai portalampade, per l’uscita.