Proviamo a fare anche un natante che si muova da solo. Costruiremo perciò un battello a ruota di tipo piuttosto semplice.
Lo scafo è fatto di una tavola di legno dolce (1,5 cm), secondo le misure della figura 84. Le sporgenze che accoglieranno in, seguito le ruote devono essere sagomate con la raspa, per permettere il deflusso dell’acqua (figg. 82 e 86).
Dalla stessa figura 86 rileviamo le dimensioni di due tavolette che ritagliamo in legno compensato (5 mm) e che vengono inchiodate rispettivamente a prua ed a poppa dello scafo; la tavoletta di poppa deve sporgere di 2 cm circa e inoltre riceve un foro per il timone, che viene costruito come da figura 85. Il filo di ferro del timone deve passare attraverso il foro e viene poi piegato ad angolo retto.
Le ruote sono costituite essenzialmente da due tappi cilindrici di sughero (diametro 20-25 mm, lunghezza 25 mm) su ciascuno dei quali sono montate otto pale in lamiera di alluminio, secondo le misure della figura 88. Nei tappi pratichiamo col temperino dei tagli larghi 10 mm, distribuiti regolarmente tutt’attorno al centro. I copriruota sono fatti anch’essi di lamierino di alluminio (figura 87); dopo aver praticato i fori per l’asse (nei centri dei cerchi) e per i chiodi, pieghiamo i lamierini ad angolo retto secondo le linee punteggiate. La striscia superiore viene invece piegata a semicerchio, seguendo il bordo della parete (fig. 82). I copriruota vengono inchiodati od avvitati sul corpo del battello in modo che le loro aperture siano rivolte verso l’esterno e che i bordi inferiori siano allineati con il fondo dello scafo. L’asse è costituito da un ago da calza (diametro 2 mm) che tagliamo a 125 mm di lunghezza. Lo passiamo attraverso i fori dei copriruota, infiliamo due rondelle per facilitare il movimento e fissiamo i tappi in posizione perfettamente centrale. A questo punto conviene smontare tutta la parte « movimento » (copriruota, ruote ed asse), verniciarla con colore ad olio e rimontarla dopo che sia perfettamente asciugata.
La forza di propulsione è fornita da due anelli di gomma di 10 cm di lunghezza ai quali annodiamo un terzo anello. L’anello doppio viene passato sopra un chiodo fissato nella parte poppiera; all’anello semplice leghiamo una cordicella sottile di 30 cm di lunghezza. La cordicella passa sopra una carrucola fissata a prua e poi legata all’asse, in vicinanza di uno dei copriruota. Si ottiene cosi che caricando il « motore », le singole spire non si sovrappongono ma si allineano una accanto all’altra (fig. 82). La carrucola è costituita da un cilindretto di legno di 8 mm di diametro e 8 mm di lunghezza e gira su un supporto fatto di lamierino e di un chiodo. Due chiodi infissi davanti al supporto evitano la fuoruscita del filo (fig. 83).
Le strutture sopra coperta sono fatte di cartone solido, reso resistente all’acqua da una leggera verniciatura. Dimensioni .e collegamenti dei singoli pezzi risultano evidenti dalla figura 89; le rientranze inferiori servono per il passaggio del filo tirante e dell’asse. Le strutture vengono fissate sul corpo con puntine da disegno, in modo da essere facilmente asportabili in caso di necessità (per esempio per la sostituzione dell’elastico). Possiamo ottenere la ciminiera da un tubo di carta da disegno (diametro 18 mm, lunghezza 75 mm) chiuso, nella parte inferiore, da un tappo di sughero tagliato obliquamente; essa viene incollata nel centro della struttura. Anche il ponte di comando (fig. 90) è fatto di cartoncino ed incollato sulla struttura, davanti alla ciminiera.
Tutti gli altri particolari sono facilmente ricavabili dalle illustrazioni. La balaustra è fatta di chiodini collegati con filo metallico; l’albero, un bastoncino sottile di legno, è tenuto in posizione da tre fili, due ai lati ed uno in avanti. Fissiamo ora le bandierine, verniciamo le strutture, incorniciamo con inchiostro nero porte, finestre ed oblò, incolliamo — volendo — le ciambelle di salvataggio (anellini metallici verniciati in bianco), e il battello è pronto per il varo. Se gli elastici sono di buona qualità, la carica è data da una sessantina di giri, corrispondente ad un tragitto di 12 metri. Un’ultima rifinitura può essere data chiudendo con tavolette di legno o di lamiera i copriruota (queste tavolette naturalmente devono essere tolte quando si « carica » il motore). Se il battello dovesse risultare troppo pesante, inchiodiamo sotto il corpo alcuni listelli di legno (spessore 5 mm), i quali alzeranno la linea di galleggiamento.
Un « motore » ancora più semplice è costituito da un peso da 300-400 grammi, legato ad un filo lungo 1 m che viene fatto passare attraverso una fessura dello scafo e fissato all’asse. Per caricare, si avviluppa il filo sull’asse; mettendo poi il battello nell’acqua, il peso scenderà, mettendo in moto le ruote.